Le problematiche finanziarie, specie nella piccola e media impresa, il reperimento di risorse finanziarie, i rapporti con il sistema bancario, anche alla luce degli accordi di Basilea, sono aspetti sempre più rilevanti nella vita dell'impresa. Nonostante ciò, i sistemi di pianificazione finanziaria e gestione del credito sono ancora poco diffusi, specie nelle piccole e medie imprese. Talvolta si "naviga a vista" e si rimane così in balia del sistema creditizio, con l'effetto di far lievitare il costo per oneri finanziari, anche fino a rovinare il sottostante business.
Tra gli strumenti finanziari a disposizione dell'impresa per far fronte alle esigenze sia di lungo sia di breve periodo, assumono particolare valenza strategica le agevolazioni per le attività economiche previste dalle normative esistenti.
In termini economici tali incentivi si traducono in una riduzione dell'onere finanziario dell'impresa, sia attraverso riduzioni dei saggi di interesse, sia attraverso la corresponsione di contributi diretti alla riduzione del costo di determinati investimenti, sia attraverso la concessione di altri benefici (garanzie, preammortamenti, tempi di rimborso, ecc.).
La Finanza Agevolata è quindi una specializzazione della più ampia disciplina della Finanza Aziendale, volta ad individuare e reperire risorse finanziarie a condizioni pro-tempore più economiche che quelle ottenibili sui mercati di riferimento, in particolare facendo ricorso agli strumenti legislativi di incentivazione alle attività economiche in tutti i suoi aspetti, dall’entità del Finanziamento, ai criteri di valutazione, dagli investimenti finanziabili, ai tempi di erogazione del contributo.
Un ginepraio di clausole e leggine sulle quali si può fare un po’ di chiarezza a patto che si parta da un punto di partenza unico: la finanza agevolata funziona solo se c’è un’idea di business valida e non se si cerca di frodare l’ente pubblico (Europa, Stato o Regione) con progetti “fantasma” che non troveranno mai una concretezza industriale.